DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

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ISLAM MODERATO?

 

Appunti 1998

 

Il direttore di una pubblicazione saudita ha scritto recentemente: non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani; massacri contro bambini e civili perpetrati in nome di Dio (Allah) Clemente Misericordioso. Già nel 2002 i più noti leader religiosi musulmani giustificavano le azioni di martirio dei mujàhidìn trovandone il fondamento nel Corano e nella tradizione del profeta. Le vicende quotidiane della guerra in atto riportano sempre più che il controllo della popolazione, rimane da parte degli ulemas e degli immam delle moschee, tanto che sono diventati gli interlocutori privilegiati dei governi occidentali. Diventa evidente che la lotta contro l’integralismo religioso può essere vinta soltanto con l’apporto che potrebbero dare i leader religiosi musulmani nei paesi arabi, e tutti i mezzi dovrebbero essere adottati dai paesi interessati per ottenerne l’adesione. Le varie iniziative pubbliche di dialogo intraprese dalle organizzazioni cristiane in occidente possono dare il loro frutto soltanto se fossero replicate nei paesi islamici. E’ indispensabile che la
strada del dialogo sia percorsa anche nei paesi islamici, arabi e non arabi.
Personalmente non credo alla definizione di “islam moderato”. Esiste un solo islam, applicato in misure così diversi a secondo dei governanti del momento e del potere in atto in un dato luogo; in nessun caso risulta contenere gli ingredienti di quello che noi chiamiamo democrazia: libertà e uguaglianza.
In questo momento, non esistendo nei paesi arabi la separazione tra stato e religione, è soltanto il modo con il quale sono insegnate ed attuate le leggi islamiche, che differenzia l’islam e che ci fa dare l’etichetta di islam moderato. Un islam che dovrebbe non discriminare i cittadini in base al loro credo religioso o al sesso, consentire la libertà di culto e di sceltà religiosa, non vietare l’esercizio di alcune professioni a donne e ai non musulmani; dove vigono libertà di pensiero, di scelta religiosa, di uguaglianza di diritti tra i cittadini senza alcuna discriminazione di sesso o di credo religioso.

 

 

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l'autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.